Andria

Ci sono molteplici tesi sulla nascita del primo nucleo urbano e da dove derivi il nome della città di Andria ma i pochi documenti storici, fanno risalire la città all’VIII-IX sec. d.c., quando una folta congregazione di Padri Basiliani, si insediò in questo angolo della Puglia approfittando della facile lavorazione e conformazione del territorio, fatto di tufo, che sfruttarono per costruirsi delle grotte , “ANTRUM” (antro, grotta) da cui deriverebbe il nome Andria.

 

Il primo vero documento riguardante Andria risale intorno all’anno 915 d.c.; in esso vengono nominati i casali che Pietro I il Normanno aveva acquisito assieme alla città di Trani, Barletta, Corato e Bisceglie e ai quali aveva dato, raggruppandoli, il nome di “Andria”. Fu quindi con i Normanni che il comune di Andria, si trasformò da un piccolo agglomerato di casali e villaggi in una “civitas” iniziando la sua gloriosa storia che la vide già in quegli anni sede vescovile di Papa Adriano IV. Il dominio normanno in Andria cessò con la decadenza degli ultimi conti che amministravano la città e passò intorno al 1200 all’imperatore Federico II di Svevia che fece costruire l’ormai noto “Castel del Monte”, e che governò con le varie discendenze fino al 1500. La città conobbe tra il 1600 e il 1700, ben due secoli di lotte interiori, carestie e pestilenze che ne fermarono il progredire.

 

Fu intorno al 1700 – 1800 che con la dominazione Borbonica, Andria, anche se con molteplici battaglie, sia politiche che militari, vedi la decapitazione dell’eroe Ettore Carafa, importante esponente della gloriosa famiglia, conobbe un importante periodo socio economico, divenendo una delle città più importanti del sud Italia, e, partecipando anche con oltre 100 garibaldini all’impresa dei Mille di Garibaldi.

 

I Carafa avevano acquistato Andria, assieme al Castel del Monte, per 100.000 ducati nel 1552 e la avevano governata fino al 1799 anno in cui Ettore Carafa eroe della Repubblica Partenopea, la fece assediare provocando stragi, incendi e la distruzione delle mura fatte edificare da Pietro il Normanno nel 1046.

 

Cosa visitare ad Andria

 

Emblema di Andria è Castel del Monte situato su una collina della Murgia a circa 18 km dalla città. Il castello, costruito nel 1240 per ordine di Federico II di Svevia presenta otto meravigliose torri ed è l’espressione della personalità poliedrica dell’imperatore.

Questa meraviglia è stata dichiarata Patrimonio dell’Umanità, “per la perfezione delle forme e la fusione di elementi culturali venuti dal nord dell’Europa, dal mondo Musulmano e dall’antichità classica”.

Molto interessante da visitare il borgo antico che conserva la configurazione ellittica impostata dai Normanni, i quali cinsero la città di mura con quattro porte di cui ne rimangono solo due, Porta Sant’Andrea, vicina al quartiere omonimo che ha dato origine alla città, e i resti di un bastione trapezoidale eretto nei pressi di Porta Castello.

 

Nel borgo è possibile ammirare le chiese della città antica, i palazzi nobiliari percorrendo le innumerevoli stradine e viuzze che si intersecano tra di loro tra le quali la strada più piccola del mondo nei pressi dell’antico quartiere Casalino.

Simbolo del potere religioso, non si può non sostare nel Duomo. Dedicato all’Assunta, risalente all’epoca normanna ma ricostruito e ampliato in stile tardo-gotico presenta al suo interno il Cappellone di San Riccardo, patrono della città, l’icona bizantina della Vergine con il Bambino e la cripta dove sono sepolte due delle mogli dell’imperatore FEDERICO II, Isabella d’Inghilterra e Jolanda di Brienne.

Simbolo del potere politico a due passi dal Duomo molto interessante da visitare il Palazzo Ducale, originaria struttura fortificata di origine normanna poi ampliata e rimaneggiata nel corso dei secoli dai vari dominatori: prima i Del Balzo e poi i Carafa che nel ‘500 diedero al palazzo un aspetto principesco. Passato nell’800 alla famiglia Spagnoletti,il palazzo è stato diviso in due parti nell’ambito dell’asse ereditario.

 

Suggestiva ed incantevole anche la Chiesa di Sant’Agostino fondata dai cavalieri Templari nel 1200 e ricostruita dagli Agostiniani nel 1350; il suo splendido portale, in stile gotico, con sette fasce di coronamento è monumento di interesse nazionale.

Sempre nel borgo antico di indiscusso interesse sono la Chiesa di San Nicola, una delle più antiche della città, la Chiesa di San Domenico e di San Francesco, interessanti anche per i loro campanili settecenteschi.

A due km dalla città, da visitare il Santuario di Santa Maria dei Miracoli, elevato a Basilica, costruito sull’antica laura basiliana di Santa Margherita si sviluppa in tre livelli: la laura dove si venera la Madonna bizantina “dei Miracoli” appunto, la chiesa intermedia della Crocifissione tutta affrescata e l’ampia Basilica progettata dall’architetto Cosimo Fanzago.nel ‘600.